L’estetica dei gruppi ottici anteriori è una parte importante della personalità delle auto ŠKODA
L’estetica dei gruppi ottici anteriori è una parte importante della personalità delle auto ŠKODA
L’estetica dei gruppi ottici anteriori è una parte importante della personalità delle auto ŠKODA. Un team esperto di tre persone si occupa della progettazione dei gruppi ottici anteriori e ha il compito di combinare creatività artistica e abilità tecniche. Osserviamo più da vicino il loro lavoro.
Fino a una decina d’anni fa, l’estetica di un’auto veniva definita dai designer di esterni. I progressi nel campo del design e, soprattutto, quelli in campo tecnologico hanno portato a una grande trasformazione per cui ŠKODA ha deciso di creare un team specifico che si occupa del design dei gruppi ottici.
“In passato, i gruppi ottici anteriori erano relativamente semplici e nascondevano tutto sotto al loro vetro esterno, dove vi erano gli elementi ottici funzionali. Poi, con l’avvento della tecnologia moderna, ci si è focalizzati sull’estetica della parte interna dei gruppi ottici frontali e oggi quest’ultima costituisce una componente fondamentale della personalità del veicolo”, spiega Petr Nevřela, che ha formato e dirige il team che lavora al design dei gruppi ottici. “In qualità di designer, il dinamico sviluppo tecnologico degli ultimi anni ci ha concesso di accostare estetica e tecnologia per ottenere combinazioni funzionali del tutto nuove,” aggiunge.
Oggi l’illuminazione esterna completa la personalità dell’auto, ma al tempo stesso conferisce una gamma sempre più ampia di funzionalità. “I gruppi ottici anteriori e posteriori sono diventati un gioiello funzionale affascinante”, afferma Petr Nevřela. I gruppi ottici devono rispettare un certo numero di severi requisiti legislativi, e al tempo stesso devono soddisfare le sempre maggiori esigenze estetiche. Il design che contraddistingue ŠKODA ricorda il cristallo. ŠKODA ha cominciato a scrivere questo capitolo un paio d’anni fa e lo sta sviluppando ulteriormente sotto la guida dell’attuale Responsabile del design Oliver Stefani. “Oliver dà molto spazio alla nostra creatività ed elabora nuove sfide a mano a mano che i modelli futuri prendono vita”, afferma Petr sorridendo.
Origini nel vetro
I designer Petr Nevřela, Martin Paclt e Michal Hess si ispirano al vetro per l’estetica dei gruppi ottici. Da molti anni ŠKODA utilizza il cristallo di boemia nelle sue concept car. “Lavorare con il vetro sulle concept car è enormemente stimolante, ma anche sfidante. E non solo per noi, ma anche per chi deve tagliare il vetro e creare elementi in questo materiale”, afferma Petr.
Secondo Petr Nevřela, i tagliatori di vetro boemi che lavorano con ŠKODA per creare i gruppi ottici delle concept car meritano un enorme rispetto. Sono in grado di tagliare intricate forme decorative 3D in parti molto sottili. Il rischio che il vetro si rompa è alto. Una volta uno dei tagliatori mi ha confessato che, a volte, è come se chiedessimo loro di firmare un pezzo di carta utilizzando un albero”.
Gli elementi di vetro lavorati con precisione offrono la più grande ispirazione e sfida per i designer. Questi ultimi cercano di trasferire il più possibile il design cristallino delle concept car nelle auto che poi vengono prodotte, le quali richiedono l’utilizzo di parti realizzate in policarbonato. “Possiamo intagliare praticamente tutto nel vetro, e le dimensioni non presentano un limite per noi. Ma, per esempio, il policarbonato ha certi limiti in termini di spessore e rotondità degli angoli”, spiega Petr Nevřela.
Tuttavia, la personalità cristallina unica dei gruppi ottici viene mantenuta anche nella produzione in serie. Per esempio, Petr cita l’attuale generazione di ŠKODA OCTAVIA, i cui gruppi ottici posteriori sono riusciti a concretizzare nella produzione in serie l’innovativo design di cristallo 3D presentato in precedenti concept. “Abbiamo creato un effetto completamente nuovo che nessun altro ha mai ottenuto fino a ora”, afferma Petr.
Questione di decine di millimetri
Secondo Martin Paclt, la progettazione dei gruppi ottici per la produzione in serie si basa su una questione di millimetri. “All’inizio c’è un bozzetto che esprime la visione. Gradualmente, entrano in gioco i requisiti tecnici e spesso ci dobbiamo confrontare con i limiti della tecnologia”, afferma Martin, aggiungendo che è necessario scendere a un compromesso quando si progettano i gruppi ottici. “Penso che il fatto che tutti e tre abbiamo un background tecnico e artistico aiuti il nostro lavoro”, aggiunge Martin. Egli afferma che questo permette ai membri del team di essere creativi nella progettazione iniziale, ma anche di essere tecnicamente competenti per la fase di concretizzazione della visione.
Naturalmente, si collabora con il team di sviluppo tecnico su questo. “Spesso presentiamo idee audaci, cercando nuove opportunità. Sviluppiamo il design interno delle luci in modo tale che la visione originale venga rispettata anche dopo il soddisfacimento dei parametri tecnici”, afferma Michal Hess. Secondo lui, la tendenza attuale consiste nel rimpicciolire i gruppi ottici anteriori, in modo che appaiano più innovativi e allarghino visivamente l’auto. “Tuttavia, qualche volta non riusciamo ad armonizzare la tecnologia con le dimensioni previste in origine e rimarreste sorpresi per quanto un solo millimetro possa cambiare la percezione generale dell’estetica del faro”, afferma Michal riguardo alle sfide relative allo sviluppo del design dei gruppi ottici anteriori.
Il suo collega Martin porta alla luce un’altra tematica a cui i designer devono prestare attenzione. “In realtà realizziamo due design in uno: giorno e notte. In entrambi i casi, il faro deve sembrare fantastico e rispettare i requisiti funzionali e legislativi”, spiega.
Dai due ai tre anni di lavoro
La progettazione dei gruppi ottici di ogni modello richiede dai due ai tre anni di lavoro. Questo è il tempo che serve per trasformare una visione iniziale in un faro funzionante. Il team che si occupa del design dei gruppi ottici comincia a lavorare alle possibili forme delle luci di marcia diurne e ai gruppi ottici posteriori fin dalla fase di progettazione iniziale degli esterni dell’auto. “Lavoriamo sempre a più progetti contemporaneamente. E non ci concentriamo solamente sui gruppi ottici anteriori e posteriori, ma anche su altri elementi come i fendinebbia, i catarifrangenti e altri elementi relativi all’illuminazione. Ognuno di questi richiede, in pratica, la stessa quantità di lavoro”, afferma Martin Paclt riguardo al carico di lavoro del team.
Oltre all’estetica delle luci, i designer progettano anche specifici effetti di luce come la funzione Coming & Leaving Home. “In questo modo l’auto si connette con le persone”, afferma Michal. “Creare animazioni che sembrino naturali e affascinanti rappresenta una parte importante del nostro lavoro,” aggiunge il collega Martin.
Oltre ai bozzetti e ai modelli 3D, i designer preparano anche modelli fisici dei gruppi ottici. “Secondo la mia esperienza, è importante elaborare un modello fisico il prima possibile”, afferma Michal Hess. “Sto lavorando sui gruppi ottici anteriori per una delle prossime auto, e ho avuto una precisa idea sin dall’inizio. Abbiamo deciso di preparare velocemente un modello di questi gruppi ottici in modo da sorprendere il nostro management. Ne è risultato che la mia proposta è stata approvata in soli dieci secondi,” sorride Michal. Lo potremo vedere nel corso dei prossimi anni.
La strada verso il futuro
Un altro progetto di successo è rappresentato dalla calandra illuminata Crystal Face, la quale può essere ordinata su ŠKODA ENYAQ iV 100% elettrico. “L’idea ha avuto origine durante un workshop, e l’abbiamo gradualmente sviluppata in collaborazione con il nostro incubatore di innovazione, finché non ha ottenuto una forma che ci ha permesso di affermare che fosse una soluzione fattibile e conveniente”, afferma Petr Nevřela, autore del design di questa calandra unica. In merito a questo, ŠKODA è tra i pionieri di una delle tendenze in arrivo nel prossimo futuro secondo i designer.
“La luce ricoprirà un ruolo sempre più importante nel design delle auto, e la tendenza consisterà nell’illuminare sia la parte frontale che posteriore dell’auto,” afferma Petr.
I vari elementi devono essere combinati in modo che il tutto appaia armonioso. Ciò è stato eseguito alla perfezione nel caso di ENYAQ iV, secondo Martin Paclt. “Petr ha realizzato la Crystal Face, e io ho lavorato sui gruppi ottici anteriori, a cui abbiamo cercato di dare la personalità del vetro”, afferma Martin. I gruppi ottici anteriori dell’auto presentano una freccia stilizzata al loro interno, splendida sia di giorno che di notte. Petr Nevřela sottolinea il fatto che anche i gruppi ottici di Nuova ŠKODA FABIA offrono un design di cristallo. “Abbiamo applicato con successo il nostro linguaggio distintivo di design anche su questo modello compatto”, afferma Petr, aggiungendo che tutto questo è stato reso possibile dalla transizione alla tecnologia LED.
Oggi questa è la tendenza prevalente nelle tecnologie di illuminazione. “Le luci, intese come gioielli funzionali, in futuro diventeranno anche un mezzo di comunicazione”, afferma Petr. Questo si realizzerà soprattutto nell’era delle auto a guida autonoma, le quali comunicheranno con gli elementi circostanti, per esempio con i pedoni, tramite avanzate aree di illuminazione frontale. “Le luci a LED di fascia alta assomiglieranno a schermi che emetteranno grandi quantità di luce”, afferma Petr. Quindi, in futuro, i designer di luci dovranno concentrarsi sulla personalizzazione e sulla comunicazione oltre che sull’aspetto estetico. Il team del design dei gruppi ottici di ŠKODA è proiettato verso un futuro che fino a poco fa sembrava solo fantascienza.